Il disertore

In piena facoltà,
Egregio Presidente,
le scrivo la presente,
che spero leggerà.
La cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest'altro lunedì.
Ma io non sono qui,
Egregio Presidente,
per ammazzar la gente
più o meno come me.
Io non ce l'ho con Lei,
sia detto per inciso,
ma sento che ho deciso
e che diserterò.
Ho avuto solo guai
da quando sono nato
e i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.
Quand'ero in prigionia
qualcuno m'ha rubato
mia moglie e il mio passato,
la mia migliore età.
Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.
Vivrò di carità
per le strade di Spagna,
di Francia e di Bretagna
e a tutti chiederò
di non partire piú
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.
Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo,
andate a dare il vostro,
se vi divertirà.
E dica pure ai suoi,
se vengono a cercarmi,
che possono spararmi,
io armi non ne ho.

(letra: Ivano Fossati; versión de Le désertour (Boris Vian) basada en la traducción de Giorgio Calabrese)

1 comentario:

Anónimo dijo...

Oh mar… oh mar…
Que beijas a terra,
Vai dizer à minha mãe
Que não vou p`rá guerra.

Diz, oh mar, à minha mãe,
Que matar não me apraz
No fundo quem vai à guerra
É aquele que a não faz.

Vou cantar a Liberdade,
Para a minha Pátria amada,
E para a Mãe negra e triste
Que vive acorrentada.

Mas a voz do nosso povo,
No dia do julgamento,
Te dirá a ti, oh mar.
E dirá de vento a vento,

Quem são os traidores,
Se é quem nos rouba o pão
Ou se nós os desertores
Que à guerra dizemos «Não».

Canto do desertor
Luís Cília
Portugal Angola chants de lute (1964)